Caso 536 del 01/03/2023
Quale è il valore di un’impresa che dipende fortemente dall’imprenditore?
In una sentenza del 24 novembre 2022 il Tribunale federale di Losanna ha stabilito quanto segue:
Per le imprese che dipendono fortemente dall’imprenditore, in particolare dal suo impegno e dalla fiducia riposta in lui dai clienti, occorre verificare se e in che misura la capacità di guadagno dell’impresa possa essere effettivamente trasferita a terzi. Per la valutazione delle società di persone, occorre quindi distinguere tra la capacità di guadagno della persona fisica e quella della società. La capacità di guadagno puramente personale, ossia il valore della prestazione dell’imprenditore, non è trasferibile. Non può essere realizzato sul libero mercato e quindi non ha alcun effetto sul valore.
Nota a cura dell'avv. Alberto F. Forni
La moglie, nata nel 1975, e il marito, nato nel 1979, si sono sposati nel 2005. Sono genitori di tre figli. La moglie gestisce una ditta individuale come ortodontista ed è socia unica e amministratrice di una Sagl. Il marito è meccanico d'auto indipendente e titolare della sua ditta individuale. Il 4 ottobre 2017 le parti hanno presentato un'istanza congiunta di divorzio presso il Tribunale di prima istanza e hanno chiesto regolamentazione delle conseguenze accessorie al divorzio. Con sentenza del 21 settembre 2020 è stato pronunciato il divorzio e regolati gli effetti accessori. Con decisione del 29 marzo 2022, il Tribunale d’appello ha ammesso parzialmente il ricorso presentato dalla moglie. Il 16 maggio 2022, sempre la moglie ha presentato ricorso al Tribunale federale.
Tra le varie censure sollevate, vi è anche la liquidazione del regime matrimoniale ed in particolare il valore della ditta individuale della moglie. Sarà solo questo tema l’oggetto del presente caso. Il problema del metodo di calcolo del valore di un’azienda è stato anche affrontato nel caso 270.
La questione del metodo o del criterio di valutazione di un bene è una questione di diritto che il Tribunale federale rivede con un libero potere di cognizione. Al contrario, la determinazione del valore e la stima del valore effettivo di un'azienda è una questione di fatto per il cui esame il Tribunale federale ha un potere di cognizione limitato (DTF 146 III 73, consid. 5.2.1; DTF 132 III 489, consid. 2.3; DTF 121 III 152, consid. 3c; sentenza TF 5A_104/2012 dell'11 maggio 2012, consid. 2.3.1; sempre con riferimenti).
Ai sensi dell'art. 211 CC, in caso di liquidazione i beni sono stimati secondo il valore venale, ciò che corrisponde al loro valore di mercato al momento della liquidazione del regime matrimoniale (art. 214 cpv. 1 CC). I beni ai sensi della legge possono essere aziende o attività commerciali valutate giuridicamente come un’unità finanziaria. Il loro valore commerciale è quello che sarebbe realizzabile in caso di vendita sul libero mercato. Decisivo è il valore oggettivo, indipendentemente dal valore soggettivo per il coniuge proprietario (in generale, DTF 136 III 209, consid. 6.2.1 con riferimenti).
Un'impresa o uno stabilimento deve essere valutato secondo i principi riconosciuti dell'economia aziendale (DTF 125 III 1, consid. 4c). Il punto di partenza è la questione della continuità o meno dell'attività. A seconda della risposta, si deve determinare il valore di continuità aziendale o il valore di liquidazione (DTF 121 III 152, consid. 3c). Il valore di continuazione è generalmente determinato sulla base di una valutazione dei redditi futuri combinata con una valutazione attuale del capitale (in generale, DTF 136 III 209 consid. 6.2.2; HAUSHEER/AEBI-MÜLLER, in: Commentario Basilese, 7a ed. 2022, n. 16 ad art. 211 CC; BADDELEY, L'entreprise dans le contexte du droit matrimonial, in: FamPra.ch 2009 pag. 289 ss, p. 302 ss; tutti con riferimenti). Nell’ambito della liquidazione del regime matrimoniale, il Tribunale federale non ha escluso che una valutazione preponderante o totale del valore di reddito (o “valore di rendimento”) possa essere adeguata quando il proprietario per lungo tempo difficilmente venderà il bene (DTF 125 III 1, consid. 5c). Tenendo conto di tutte le circostanze del caso specifico, il valore di mercato può anche corrispondere al valore di reddito (DTF 136 III 209, consid. 6.2.3; cfr. anche Rapporto del Consiglio federale del 1° aprile 2009, Valutazione aziendale nel diritto successorio, dove il Consiglio federale è giunto alla conclusione che il valore di mercato è il “valore di rendimento”, poiché il valore è determinato da quanto l'azienda guadagnerà in futuro).
Esistono diversi metodi di valutazione nella gestione aziendale (cfr. PRAZ, L'entreprise de l'un des époux en droit matrimonial, 2018, n. 232) e a seguito del pluralismo dei metodi in uso, esiste un certo margine di apprezzamento, ma il metodo di valutazione scelto deve essere in ogni caso comprensibile, plausibile e riconosciuto. Deve essere ampiamente utilizzato in casi analoghi, essere ragionevolmente migliore o almeno altrettanto collaudato di altri metodi e tenere conto delle circostanze del caso concreto (sentenza TF 2C_309/2013, del 18 settembre 2013).
Per le imprese che dipendono fortemente dall'imprenditore, in particolare dal suo impegno e dalla fiducia riposta in lui dai clienti, occorre verificare se e in che misura la capacità di guadagno dell'impresa possa essere effettivamente trasferita a terzi. Per la valutazione delle società di persone, occorre quindi distinguere tra la capacità di guadagno della persona fisica e quella della società. La capacità di guadagno puramente personale, ossia il valore della prestazione dell'imprenditore, non è trasferibile. Non può essere realizzato sul libero mercato e quindi non ha alcun effetto sul valore (TOBIAS HÜTTCHE/FABIAN SCHMID, Pragmatisch, praktisch, gut: DCF Bewertung von KMU, in: TREX 2019, p. 322). In altre parole, il valore dell'azienda deve essere determinato senza l'imprenditore (in generale: HAUSHEER/AEBI-MÜLLER, op. cit. n. 16 ad art. 211 CC; ALTHAUS/BOHNENBLUST, Der massgebliche Wert in der güterrechtlichen Auseinandersetzung, in : FamPra 2020, p. 686; HÜTTCHE/MEIER-MAZZUCATO, op. cit. p. 320; HÜTTCHE/SCHMID, op. cit., p. 86). Determinanti sono solo il capitale investito, rispettivamente il suo rendimento adeguato e il compenso per l'imprenditore (il cosiddetto valore di avviamento o Goodwill). Ciò contempla a sua volta una componente legata alla persona e una legata all'azienda. L'acquirente vorrà pagare solo la componente legata all'azienda. Il valore a sua volta dipende dal periodo in cui l'acquirente può ancora trarre profitto dalla (buona) reputazione del venditore (HÜTTCHE/SCHMID, op. cit., p. 86).
Per quanto riguarda i fatti, è chiaro che lo studio ortodontico dipende fortemente dalla persona della ricorrente e che la clientela non può essere facilmente trasferita a terzi. Di conseguenza, il valore dell'attività deve essere determinato senza tenere conto del valore delle prestazioni del ricorrente. Nel caso concreto, il Tribunale cantonale sembra aver semplicemente considerato un importo approssimativo come valore della ditta individuale della ricorrente, il che è metodologicamente inammissibile, per cui il ricorso è stato accolto su questo punto e l’incarto rinviato al Tribunale cantonale per nuova decisione tenuto conto dei criteri espressi dal Tribunale federale.
Data modifica: 01/03/2023